venerdì 23 gennaio 2015

i wish nothing

Capital City, Gennaio 2517

L'incrocio genetico non ha avuto effetti collaterali: l'organismo l'ha assimilato alla perfezione. Eppure nonostante riesca già a cogliere dettagli a molti metri di distanza, ha ancora difficoltà a imboccare la strada di casa; nonostante senta i propri muscoli più leggeri, tonici e reattivi, il cuore gli pesa in petto come un macigno ruvido ed ingombrante. La fede, quando viene recuperata dal taschino della giacca, gli brucia tra le dita. E' costretto a rimetterselo in tasca.

E' mezza notte passata. Helena non è a casa: sua zia l'ha portata a sciare in una delle piste invernali costruite sul circolo polare artico di Horyzon. Gli avrà mandato sul cortex almeno due dozzine di foto. C'è anche quella dove un poveraccio si è schiantato contro un palo.

Susan è davanti al suo holodeck, con un paio di grossi occhiali che mette solo quando passa più di dodici ore di fila davanti alle bozze degli articoli da consegnare al suo capo redattore. Quando rimette piede dentro casa, con il suo solito borsone da spalla colmo dei pochi effetti personali che sposta da un pianeta all'altro, trova oltre la porta il sorriso caldo della donna ad accoglierlo; un sorriso che gli fa gelare il sangue. Il borsone viene lasciato vicino alla porta che si chiude alle spalle, avvicinandosi al divanetto occupato da Susan per sedersi di fianco a lei. Annusa l'odore di sua moglie tanto quanto lei annusa la sua inquietudine che non riesce a nasconderle. Le si siede a fianco, leggendo il titolo della bozza. Legge qualche riga, cerca di canalizzare la concentrazione su qualcosa che non siano gli occhi della moglie. Lei sorride.
Da quando, dopo settimane che non ci vediamo, trovi uno stupido articolo più interessante di tua moglie?
Quella domanda è come un pugno sui denti.
Mi dispiace, Susan.
Una frase inutile. Ma è l'unica frase che riesce a sputare fuori dalla bocca. Susan, che non è una donna stupida, ci mette qualche attimo capire che qualcosa non va. Ciò che lei aveva annusato poco prima, assume una sfumatura molto più viva; si sfila gli occhiali da viso: è un viso dai lineamenti non più giovanissimi, con qualche ruga più marcata, circondato da capelli bruni che hanno sostituito ormai da anni la tinta rossa naturale.
Sono andato a letto con un'altra donna.
Il silenzio non riesce a sopportarlo. Parlare è l'unica cosa che riesce a fare: per rispetto nei riguardi della donna che ama, probabilmente per sentire il petto meno pesante. Susan in un primo momento è disorientata, restando a guardare l'uomo con più attenzione, chiudendo il deck e stringendolo tra le mani. Poi il disorientamento si trasforma in un misto di emozioni che Drake non saprebbe neanche chiamare per nome; ha come l'impressione di assistere alla demolizione di un grattacelo in disuso. L'holodeck che gli viene schiantato in faccia non lo vede neanche arrivare, lo sente solamente.
You. You're a ...
Lei non riesce a trovare una parola adatta per descriverlo, lui quando ruota il viso su di lei la vede con gli occhi verdi rovinati dal rossore delle lacrime che le tagliano in due le guance. Il macigno che ha nel petto gli fa mancare il fiato per dei secondi. Lei non dice nulla e non ci sarebbe nulla da dire: incassa la testa tra le braccia, sulle ginocchia soffocando qualche singhiozzo. Lui solleva la mano sinistra, vorrebbe toccarle la testa, la schiena, ma si interrompe. Viene interrotto.
Go out.
E nel tono di Susan è trasparente, la rabbia. Drake non se lo fa ripetere due volte. Si alza dal divanetto e ritorna vicino alla porta, dove aveva lasciato il bagaglio intatto. Non l'ha neanche spostato nella loro stanza. Lo recupera da terra e con l'altra mano prende la maniglia della porta.
I wish..
Nothing.
Una risposta ermetica, definitiva. Le parole gli sono finite. Apre la porta, esce e se la chiude alle spalle. Fa due passi in direzione dell'ascensore, ma si ferma poco dopo. Sente il rumore di qualcosa di fragile che si schianta contro la porta e poi si frantuma. Da dentro.

Passerà la notte nel suo vecchio appartamento: quella notte Lyn è di turno alla Base della Marina.

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