giovedì 27 novembre 2014

tremors

Capital City, Novembre 2516

Il portone 503 è stato tirato via dai cardini, lasciato di fianco ad un buco nel muro dal quale passano una manciata di operai con attrezzi da lavoro. Anche le finestre sono state tirate giù, impilate le une sulle altre al centro del soggiorno, riorganizzato per far spazio ai lavori. Drake è nel soggiorno, con la mano appesa alla fasciatura di sostegno ed una maglia a maniche corte che lasciano intravedere la linea delle bende tenute sotto di essa, intorno alla fascia addominale. Controlla con occhio vigile che nulla venga lasciato al caso: il nuovo portone blindato, le finestre oscurate dall'esterno di vetro rinforzato da polimeri antiurto ed antiproiettile, il sistema di videosorveglianza all'avanguardia messo in alcuni punti critici dell'attico in cima al 50esimo piano di quel skyscraper lungo Dorian Street. Susan invece ha finito di fare il caffè, servendolo nella mezza dozzina di tazzine buone di ceramica per gli operai.
Non pensi di esagerare, Drake?
Susan si pone di fronte a suo marito prendendogli la mano sinistra e tastando nei punti lividi di quell'arto, valutandone lo stato di guarigione.
Sono modifiche che avrei dovuto apportare già da diverso tempo.
Abbassando lo sguardo prima sulla mano, stiracchiando un'espressione dolorante quando la donna preme su un punto in particolare, per poi risollevare gli occhi su di lei.
Questo è uno dei quartieri più sicuri..
Non per Hall Point.
La risposta dell'uomo è secca, dura e severa. Le rughe sul suo viso si marcano sensibilmente, prima di inspirare a fondo e massaggiarsi la fronte con forza, neanche stesse cercando di levigare la fronte tesa e nervosa. Susan sorride, apprensiva; sposta le mani sulle spalle dell'uomo e si solleva sulle punte per arrivare con le labbra sulla sua fronte.
Vedrai che andrà tutto bene.
E poi baciarlo sulle labbra, trovando e ottenendo un espressione meno tesa di Drake, quando si stacca da lui.
Vado a riprendere Helena e la porto in ufficio con me.
Drake annuisce, lasciando una carezza sul viso della moglie prima di seguirla qualche istante con lo sguardo mentre si allontana. Poi, ritorna a controllare il lavoro - impeccabile - degli operai e dei tecnici.

venerdì 21 novembre 2014

leeches

Madrida, Giugno 2505

Dal piccolo ranch di Aaron si arriva facilmente al fiume che attraversa i 10 ettari di terra che ha acquistato insieme alla sua giovane sposa 'traker. Marie ha tre anni meno di Aaron, la pelle abbronzata dal sole e le mani ruvide dai lavori manuali nel ranch; il sorriso e gli occhi verdi li ha trasmessi anche ai loro due figli di sei e quattro anni.

Ogni anno, l'estate, i coniugi Reed invitavano Drake e Susan nella loro tenuta, in concomitanza con la festa della trebbiatura del grano. Drake da quando aveva imparato a cavalcare, non si faceva pregare per partecipare al rodeo che si teneva con quell'evento; e Susan ne approfittava per far respirare l'aria di campagna ad una Helena che non ancora aveva compiuto due anni,

Le due donne ridono sotto la veranda, tenendo sotto controllo i figli che - chi più chi meno - si aggirano nei loro pressi. I due uomini sono invece alle stalle, spazzolando i loro giovani ed aitanti cavalli.
Vendete tutto e trasferitevi qui, Drake. L'hai visto anche tu, si sta bene.
Non è possibile, la nostra vita è a Capital City. Non possiamo mollare tutto e venire qui.
Io l'ho fatto.
Ma io non sono come te, amico mio. Nè lo è Susan. Oggettivamente: ragiona.
Aaron è costretto ad annuire, non potendo dare torto al compagno. Ma c'è qualcosa che - da quando sono sbarcati su quel pianeta - vorrebbe chiedere e che gli viene fuori solo adesso.
Indiscrezioni dal Comando Centrale?
Solo indiscrezioni, Aaron.
Ad esempio?
Sta per scoppiare la guerra.
Espelle quella frase come se fosse bile, acida e corrosiva.
Si parla di mesi. Alcuni accordi diplomatici sono andati a puttane e l'Intelligence ha riportato informazioni secondo le quali molti Mondi Indipendenti - in particolare Hera - stiano convogliando armi e astronavi.
Temevo questa notizia. Speravo fossero solo voci.
Vedrai che il conflitto terminerà prima di iniziare. Le forze dell'Alleanza sono superiori e meglio organizzate. Ed abbiamo più uomini.
Non lo so, Drake. Da queste parti stanno già parlando di arruolamenti volontari. Marie ha detto che si arruolerà con questi Indipendentisti.
Non lasciarglielo fare. Prendi tutto e torna ad Horyzon.
Ma Aaron non risponde, scuotendo il capo dubbioso e cercando di cambiare argomento; di ficcarsi in faccia un sorriso e di spazzolare il cavallo. - Oggi è giorno di festa, pensiamo a divertirci. - Si ripete e ripete al suo unico interlocutore.

~
True Marsh, Ottobre 2508

Il Capitano Richard aveva mandato Drake ed Aaron in perlustrazione rapida al fine di tentare un approccio con i locali, permettendo allo stesso tempo a Sebastian di seguire i due uomini in pattuglia.
Fa caldo a quella latitudine, prossima all'equatore; il villaggio è piccolo, rurale, immerso in una immensa foresta tropicale e costruito con canne di bambù, legnami e sterpaglie varie. La popolazione comunque, nonostante i timori e la diffidenza iniziale, si dimostra amichevole: Loro ci spiegano che il loro villaggio è circondato quasi completamente dalla True Marsh, le paludi sacre dalle quali solo un uomo senza peccato può uscirne vivo.
Dieci dollari che voi due non ne uscite vivi.
Ironizza Aaron, cinico riguardo quelle storie alle quali non crede minimamente.
Facciamo 50. - Ribatte Sebastian alla scommessa. - E quando, ne usciamo vivi poi ti immergi anche tu.
Nessun bagno.
Drake non è dell'idea di ironizzare.
Piuttosto, Aaron, rientra al campo e dai il via libera alla Richard; io aspetto che Gray finisca con il suo reportage. Anche se non ho ancora capito cosa c'è da riportare in questo buco.
Documentare, Russell.
Finiscila di correggermi, o la prossima volta col cazzo che ti metto nella mia squadra.
E' il Capitano Richard a comandare, o sbaglio?
And..and you're a bit of shit, Gray Holmes.
A bit of shit bigger then your brain.
Non hanno ancora finito di discutere, che la piattaforma sotto ai loro piedi costruita con le canne di bambù cede, facendo cadere i due corer nella palude. La pozza della verità, la chiamano i locali.
L'avrebbero dovuta chiamare La Fottuta Merda del buco di Culo nel centro del Nulla.
Drake non può fare a meno di inveire. Quello che non sapevano è che le paludi pullulavano di sanguisughe; sanguisughe che i due - nudi - sono costretti a togliersi l'uno dall'altro.
Non lamentarti, Russell, e toglimi quella che mi si è attaccata dietro il culo: io non ci arrivo.
Tu e la tua fottuta riportage.
Reportage, Russell. R-E-portage.
~
Takoma Springs, Novembre 2516

La porta della propria stanza è aperta. L'orario delle visite all'ospedale quasi finito. Non si aspetta che qualcuno bussi alla sua porta.
E' aperto.
Drake sta leggendo un libro di Algebra Lineare: dall'operazione gli è rimasta in testa la trigonometria e sta cercando di capirci qualcosa.
Stai cercando di farti medico, Russell?
La voce che sente ed il viso che spunta sull'uscio della porta li riconosce. Aaron Reed. Si presenta con un completo intero rimmer, fatto su misura, accompagnato da qualche gingillo di valore ed un paio di pistole dal calcio rifinito in oro e qualche accorgimento personalizzato che rivaluta considerevolmente il suo armamentario nuovo di zecca.
Vedo che ti tratti bene, Reed.
I due si guardano senza cordialità.
Saltiamo i convenevoli, man. Sto cercando una persona che tu conosci bene: Sebastian Gray Holmes.
E che cazzo vuoi da me.
Quanta aggressività, Drake. Credevo fossimo amici.
Ho perso molti amici a Serenity Valley, compreso Aaron Reed. L'ho seppellito con sua moglie ed i suoi figli a Madrida.
Il libricino viene chiuso, così come le mani sopra le ginocchia.
Non mi faciliti il lavoro così, Russell.
Lavori per Hall Point ora?
Lavoro per chi mi paga bene. E dovresti farlo anche tu.
Allora spero che ti sia messo da parte dei soldi per il tuo funerale, honey.
Aaron scuote la testa, con in viso un'espressione delusa.
Mi dispiace, my friend.
Ed esce fuori dalla stanza, oltre la porta. Drake resta a vedere in quella direzione con i pugni chiusi a forza ed il libro che diventa il suo punto di sfogo: l'afferra, lo scaglia contro il muro dal quale viene giù un pò di intonaco. Un Fuck you, bitch che gli rimane sullo stomaco.

sabato 8 novembre 2014

cold smell

Capital City, Novembre 2516

Il borsone da viaggio viene organizzato con perizia, mettendo all'interno abiti spessi e pesanti.
Farà così freddo a New London?
Mi hanno detto che ha cominciato già a nevicare.
Helena aiuta suo padre nel piegare e nel mettere gli abiti in valigia. Abiti che basteranno per un paio di giorni, un fine settimana oltremondo. Sono quasi dieci anni che Drake non rimette piede a New London, che ha tagliato tutti i ponti con i propri genitori, escludendoli completamente dalla propria vita e da quella della sua famiglia. Il proprio orgoglio fatica ancora a capire perchè Drake abbia improvvisamente deciso di ritornare sui propri passi: cerca di farsi sentire, scalciando nella testa del suo ospite; ma la voce della ragazzina riesce ad anestetizzarlo ogni volta che la sente.
Zio George mi ha fatto vedere delle foto dei nonni, a casa sua. Tu non ne hai casa. Perchè?
Io e il nonno - Esita. Ingoia. Prosegue. - abbiamo avuto delle divergenze.
Ti ha cacciato via di casa, mi ha detto lo zio. E' per questo che lo odi?
No, Helen, non è per quel motivo.
Ritorna a guardare nella valigia ma smettendo di metterci dentro i vestiti.
Ma questo non significa che tu non li debba conoscere.
L'aggiunta conclusiva è un sigillo in ceralacca alla propria dichiarazione d'intenti.



New London City, Aprile 2498



La casa dove è cresciuto Drake è modesta, piccola per un nucleo familiare composto da cinque persone. E non la ricordava così silenziosa; ma erano anni che non rimetteva piede lì dentro. Probabilmente non l'avrebbe mai fatto se non fosse stata Susan ad insistere. Michael ha lasciato l'abitazione da quando si è trasferito alla Casa di New London, George invece ha preso posto di fianco a lui, così come ha fatto anche la fidanzata. Sull'altra poltroncina, di fronte, siedono Julie e James Russell. La prima è silenziosa, coperta dall'ombra ostile del marito che in quei minuti è rimasto a guardare suo figlio con uno sguardo severo e duro. Uno sguardo che si riflette, come uno specchio più giovane, dal figlio al padre. Susan ha un sorriso solare sul viso, che accompagna tutto il discorso che nessuno sembra intenzionato ad interrompere.
Ci sposeremo a giugno. Abbiamo deciso di anticipare le nozze per via della bambina.
E non è difficile scorgere il leggero rigonfiamento dello stomaco della donna.
Potreste svolgere la cerimonia al Tempio del Loto Bianco. Anche io e James ci siamo sposati lì.
Sarà unicamente una cerimonia civile, mà.
Perchè - James solleva un sopracciglio, contrariato - qual'è il problema?
Dad - George intercede, scorgendo la tensione che si comincia a sollevare tra suo padre e suo fratello. - per favore.
George. - Ma è Drake a sollevare un braccio, chiedendogli tacitamente di non intromettersi. - James. La decisione è stata presa.
Ma James non prende bene quel tono di chiusura, imperativo. Susan stringe il braccio del futuro marito, sperando che quel contatto stemperi l'animo di Drake e lo rabbonisca ma senza nessun risultato. 
Se speri di avere la mia benedizione invitandoci al tuo matrimonio con una - l'occhiata che Susan è costretta a subire non è piacevole: piena di un giudizio altezzoso e arrogante. - con la prima donna che si è fatta mettere incinta..
In quel momento il corpo del Caporale ha un sussulto istintivo, balzando in piedi dal divano e facendo un solo passo avanti. E' un istante: James si ritrova a terra con la bocca sporca di sangue mentre Drake ha il pugno ancora teso. Susan gli riprende il braccio, cercando di tirarlo indietro. Julie trema, immobilizzata dalla paura, George soccorre suo padre. Guardandosi intorno ha l'impressione di essere rimasto solo. Recupera prima la calma, poi gli inviti sotto la giacca che getta sul tavolino.
La data è scritta sugli inviti.
Dà le spalle a tutti, avviandosi verso l'uscita. Susan, impietrita, non ha la prontezza di dire nulla ma lasciando trapelare una certa desolazione per ciò che è accaduto. 
C'è solo un'esclamazione rabbiosa - Go to hell, Drake! - di James, poco prima che la porta dell'appartamento si chiuda alle loro spalle.


New London City, Novembre 2516



Drake ricorda alla perfezione la periferia nord di New London City, i cinque isolati che circondano il capolinea della ferrovia sopraelevata che attraversa la cittadina a partire dallo spazioporto.

Sei cresciuto qui, dad?
Helena è avvolta in un cappotto abbastanza pesante, guanti sciarpa e cappello di tessuto sintetico: l'umidità planetaria rende le temperature planetaria più basse di qualche grado rispetto agli pianeti centrali. Il cielo è limpido ma ai lati della strada e dei marciapiedi si può scorgere il rimasuglio delle prime deboli nevicate. Gli occhi dell'uomo temporeggiano su una di quelle pozze di ghiaccio, sovrappensiero, valutando i cambiamenti del suo quartiere natale in quegli anni. Non risponde, tant'è che la ragazzina gli agguanta la mano e gli scrolla il braccio. Lui rinsavisce.
Proprio lì.
Indicando un condominio basso, di pochi piani, incastrato a schiera tra altri fabbricati della medesima forma e colorazione. In strada un paio di anziani accompagnano i propri cani a passeggio, mentre un'addetto alla manutenzione prende nota dei diversi lampioni non funzionanti; una giovane coppia si scambiano baci e sorrisi appoggiati ad una skybike mentre si sentono ancora le voci dei ragazzini che approfittano della luce solare rimasta per giocare a pyramid nello spiazzo di un magazzino recintato da ferro arrugginito. L'odore di carne alla brace (simulato alla perfezione da qualche diavoleria chimica) proveniente dal Billy's è esattamente l'odore di casa che ricordava.

Una volta raggiunta la soglia dell'appartamento, batte qualche colpo sulla porta. L'attesa dura un minuto e ad aprire è una donna di mezza età dai capelli chiari. Nonostante la barba sul viso dell'uomo, nonostante gli anni, l'istinto materno è forte. Lei non dice nulla nè lascia che qualcuno parli: di getto, allarga le braccia per stringere suo figlio. Piange.
I'm sorry.
Don't worry. 
Helena segue la scena con un sorriso che gonfia le guance puntellate dalle lentiggini. Lascia il tempo a sua nonna di lasciare la presa ed asciugarsi gli occhi, per rendersi conto anche di lei.
Piacere, io sono Helena. - Allungando una mano verso Julie.
Julie è perplessa, confusa. Guarda Drake e poi di nuovo Helena; inspira a fondo, sorridendo timidamente. Afferra la mano della nipote con entrambe le mani rugose.
Helena, che bel nome. Io sono Julie, ma puoi chiamarmi nonna.
Drake le guarda, abbozzando un sorriso nervoso ma sincero.
Hai tempo per una passeggiata, mà?
Sure. Prendo la giacca.