giovedì 30 ottobre 2014

puppets

Gokinai, Febbraio 2509

Ci siamo portati dietro il ghiaccio sintetico, si?!
L'operazione non è stata un vero e proprio successo.
Dovevate fare solo due cose, Russell: recuperare le informazioni sulla posizione del Dottore senza dare nell'occhio e non uccidere nessuno.
Quindi tre cose, Capitano.
Il Capitano Richard non è contenta del lavoro, dimostrando il suo affetto lanciando la sacca di ghiaccio sintetico direttamente sul muso ammaccato del neolondinese.

Sono sulle tracce del Doctor da più di due anni ormai, seguendo scrupolosamente delle tracce che li hanno condotti lì, tra i deserti freddi di Boros. La compagnia Alfa è in avanscoperta, con il compito di raccogliere quante più informazioni possibili sul terrorista prima di chiamare il resto della Divisione per avviare l'attacco. Quella mattina Drake ed Aaron si sarebbero dovuti trovare a Gokinai, seduti ad uno dei tavoli della stessa locanda dove uno dei luogotenenti del Dottore avrebbe ricevuto una consegna dai suoi collaboratori. Soldi, stando alle informazioni fornite dall'Intelligence, per il finanziamento degli esperimenti. La missione era semplice: starsene buoni, da parte, aspettare la consegna, seguire l'uomo del Dottore e catturarlo in sicurezza, La copertura avrebbe retto, l'abbigliamento studiato alla perfezione, bastava che nessuno dei due corer avesse aperto bocca. La consegna fila dritto ed anche la prima parte del pedinamento; almeno finchè uno dei giovani ladruncoli delle strade di Gokinai si fa particolarmente insistente, chiedendo l'elemosina.
Togliti dal cazzo, ragazzino.
E Drake non riesce a tenere la bocca chiusa.
L'uomo del Dottore, accortosi del pedinamento, comincia a scappare, braccato da Aaron; Drake viene fermato dal grosso amico del ragazzino di prima (molto meno ragazzino, molto più incazzato: la guerra aveva reso i corer ancora più difficili da digerire nel Rim). Morale della storia: Aaron rientra alla base col cadavere del compare del Dottore ed un Drake con il naso rotto e l'occhio pesto.

Ma quello che mi fa davvero incazzare - inveisce Wendy, recuperando un volantino (una taglia) e mettendolo sul tavolo - è che nessuno mi aveva detto che quel figlio di puttana era Eizo Harhiro: il cognato di uno dei boss del cartello di Boros.
Sia Drake che Aaron allungano lo sguardo sul volantino.
Oh, siamo famosi - sogghigna Drake.
Cinquecento pesos? - Borbotta Aaron - E' tanto Capitano?
La mia mamma - Drake contempla estasiato la prima taglia con la sua faccia - sarà tanto orgogliosa di me.
Sarà ancora più orgogliosa se troverai quel quartier generale - ma Wendy interrompe il quartetto - l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno ora, è voi due puppets sotto i riflettori. 
Ah! - Drake allunga uno dei suoi sorri goliardici migliori di sempre - Puppets?!
Esatto, Russell: quello verde. 
Ma è la Richard a rompere la serietà, suscitando le risate generali della piccola unità all'interno di quell'ufficio.

The Puppets: corer holo-comedy

martedì 21 ottobre 2014

one step by one

Capital City, Ottobre 2516

Diventerò Presidente.
Presidentessa.
No, dad: si dice Presidente anche se a ricoprire il ruolo è una donna.
Si trovano in un modesto ristorante poco lontano dalla scuola di Helena, aperto da pochi giorni, dato che lei ha insistito perchè ci andassero alla prima occasione. Occasione presentatasi nel doposcuola della ragazzina.
Ma non avevi detto di volerti arruolare nella Marina tra qualche anno?
C'ho ripensato quando ho letto l'articolo che hanno pubblicato Lee e Gray.
Ma l'espressione sull'uomo non sembra cambiare: interrogativa e perplessa.
Diventerò Presidente e farò smantellare gli Skyplex.
E a quella risposta lui sgrana gli occhi. Dei secondi di silenzio, poi sorride.
Una strada lunga, honey; ed in salita.
Un gradino alla volta, dad.

sabato 18 ottobre 2014

missing

Afghana, Ottobre 2516

Sui notiziari del Core le colonne con i nomi sono interminabili e lunghe.
Drake ha dovuto scorrere quella lista mentre era sulla Last Dance, a poche ore da Hall Point.
...
Leslie, Fiona
Leyton, Nelson
Locke, John
Lucas, Elizabeth
Luther, Marcus
...
Pochi minuti prima di ricevere un messaggio cortex, formale, da parte di Francine Knox, l'avvocato di Susan. L'umore non è stato dei migliori per tutti i giorni a seguire, finchè non ha messo piede su Hall Point e successivamente raggiungere Afghana.

John Locke era originario di Berishan, figlio di genitori di cultura cattolica ma non impose mai alla propria famiglia le stesse tradizioni. Dopo un matrimonio prettamente civile, lasciò crescere le figlie senza nessuna restrizione ideologica. E così furono le sue figlie a prendere la decisione di permettere che il padre non venisse cremato ma sepolto nei pressi della grande cattedrale della capitale di quel pianeta. Del resto, John Locke, possedeva capitale a sufficienza da permettersi un simile trattamento per la propria morte.

Quando Drake raggiunge quella cattedrale maestosa, la funzione religiosa è terminata, ma assiste in disparte alla sepoltura del defunto suocero ed alle ultime parole del pastore. Quando incrocia gli occhi lucidi di sua figlia stretta con una presa alla mano della madre, sente un colpo duro provenirgli all'altezza dello sterno. Così forte da avere il respiro interrotto per qualche secondo. Lascia la funzione pochi secondi prima della fine, con la testa pesante quanto un macigno.

Non va dalla propria famiglia: ha fatto il suo dovere, presenziando al funerale di un uomo che sente come un estraneo. Il resto della giornata la passa dentro un maleodorante pub, giocando a biliardo e fumando il fumo passivo che riempie quel posto come una foschia serale. Si domanda - mentre colpisce le varie holopalle - perchè gli dispiaccia per la morte del suocero dato che i due, dalla fine della guerra, non erano mai andati d'accordo. John definiva Drake un fallito, Drake uno squalo industriale. Ma quando ripensa a sua figlia che piange, ha la risposta bella che pronta.

E poi, per la sera, ha pagato una stanza in un modesto motel: gli interni non sono un gran chè, ma la moquette non puzza di sesso a basso costo e le pareti che separano le varie stanze sono abbastanza spessa da non sentire l'holotv del vicino. La sua, di holotv, continua a trasmette aggiornamenti sul disastro e le parole della Shepard, di Lee, del Grizzly. Koroleva: sente che vorrebbe che tutti, su quel pianeta, fossero morti insieme a tutti quelli che hanno partecipato all'attentato. Il sigaro acceso, gli altri due spenti nel posacenere, la bottiglia di whisky economico vuoto per metà, rendono quella stanza molto simile alla bettola dove ha passato la giornata.

Sono le 4:52, ma il sonno non è sceso. In un talk show due pseudo analisti cercano di predire gli scenari che l'attentato ha aperto, ma finendo per banalizzare discorsi delicati con un mucchio di stronzate. Tante stronzate che però hanno un suono piacevole se non si presta loro troppa attenzione. Quello che gli analisti in tv, nè tantomeno Drake, potevano predire nè prevedere sono i tre colpi sulla porta: qualcuno bussa. Apre con qualche secondo di ritardo e chi trova fuori lo stupisce.
Posso entrare?
Susan non ha una bella cera. Gli occhi verdi sono ancora arrossati ed il viso ancora rotto dal dolore. Lui annuisce, spostandosi dall'entrata e lasciandola entrare. Avviandosi in direzione della finestra per aprirla e far cambiare l'aria. I due si guardano, in piedi ed in silenzio, poco distanti l'uno dall'altra.
Ho paura Drake. Non avevo così paura da quando bombardarono Xanto e Berishan.
Vedrai che le cose miglioreranno. La Marina è già stata mobilitata.
Ma come accidenti fai ad essere così tranquillo? Io..io non capisco se la tua è stupidità o incoscienza.
Ed a quelle parole il londineer indurisce la mascella, abbassando lo sguardo per dei secondi e ingoiando a secco. Non è affatto tranquillo, nè calmo; è solo quello che vuole mostrare, con l'aiuto del whisky che si è scolato.
Sei venuta fin qui solo per rinfacciarmi questo? Potevi aspettare che tornassimo ad Horyzon.
Non è per questo.
E allora cosa?
Gli si avvicina del tutto, portando le mani a prendere la testa dell'uomo e poi baciarlo sulle labbra. La resistenza iniziale, disorientata, di Drake si frantuma senza esitazione.
Ho perso mia madre con la guerra e mio padre a causa della guerra. E non voglio perdere anche te.
Alle parole di Susan lui resta spiazzato, silenzioso. Le cinge i fianchi, la vita, con le braccia e la trattiene a sè.

giovedì 16 ottobre 2014

red flash

Capital City, Ottobre 2516

Accendi il notiziario, Drake.
Susan interrompe un silenzio opprimente. Drake è nel suo appartamento quando fuori dalla finestra il cielo tuona di lampi rossi; da lì a pochi minuti avrebbe dovuto accompagnare Helena a teatro. Drake ha in mano una lattina di un estratto alcolico al sapore di luppolo fermentato, birra sintetica, mentre attende che sua figlia si finisce di preparare. Susan sta lavorando su un articolo, immersa con la testa sui file del deck. Helena è nell'altra stanza. 
L'attacco, iniziato in modo sincrono alle 21.30, ora locale di Capital City, Horyzon, è stato massiccio quanto spietato...
Ed il silenzio questa volta viene interrotto dai cortex che vibrano, suonano, ma che nessuno accende.
Il cantiere spaziale militare George Smith Patton è stato invece completamente distrutto, assieme alle corazzate...
E' in quel momento che Susan ha un fremito, improvviso. Getta via gli occhiali sul deck per digitare freneticamente una frequenza sul proprio cortex. Il terrore sul suo viso è talmente vivo che lo si potrebbe immortalare indiscutibilmente.
Cosa c'è Susan?
Mio padre..era..era al Patton.
Lei balbetta, terrorizzata, tesa. E quando la frequenza cortex non trova contatto con il destinatario, abbandona la presa lasciando il cortex sul tavolo.
Non risponde. Non risponde.
Per Drake la soluzione è una sola. Prende il cappotto dell'ex moglie e glie lo stende.
Vai a chiamare un taxi, ma non ti muovere. Vengo con te.
E cerca il contatto, sulla spalla e sul viso della donna per tentare di infonderle più calma, e più coraggio. Un cenno del capo e lei annuisce. Si avvia, Helena, sul ciglio della porta, ascolta, guarda, in silenzio. Questa volta è a sua figlia che si avvicina e le poggia entrambe le braccia sulle spalle piegandosi sulle ginocchia.
Resta qui finchè non torniamo. Chiamo tua zia Lois. Resta con lei, right?
Yes, dad.
Good, darling.
La bacia sulla fronte, prima di rimettersi in piedi ed avviarsi alla porta e raggiungere Susan ormai fuori dall'appartamento.