sabato 12 luglio 2014

big beggar

Il mezzo alla piazza di Carpathia Square il monumento troneggia regale ed austero: la riconosce nonostante la fitta nebbia che riempie l'aria; riconosce la pavimentazione così come la fila di colonne che gli sfilano di fianco. Eppure il passo è pesante, come gli scarponi grigio chiaro affondassero dentro a due palmi di neve.
Tenente, il Comandante Hudson ha chiesto di lei.
Si volta per guardare Aaron di fianco a sè, equipaggiato di una mimetica bianca e grigia imbottita e di tessuto termico adatto per temperature di gran lunga più rigide di quelle di Horyzon. Improvvisamente si accorge che anche lui ha in mano uno dei vecchi fucili della fanteria ed a sua volta indossa quelle mimetiche leggere, coperte unicamente dalla giacca antiproiettile e l'elmetto protettivo con lo stemma dei Gray Berets. Anche lo scenario cambia: la pavimentazione è terra coperta da neve e giaccio, le colonne sono palizzate rigide di pietra ed il monumento al centro della piazza non è altro che un enorme totem raffigurante Odino. Si trova nella piazza di Flame, circondato da soldati, uomini dalle folte barbe e donne che imbracciano rudimentali asce e coltelli da caccia. Non sono circondati dalla nebbia, ma da una lenta bufera di neve.
Tenente Russell, speravo fosse ancora qui.
Perchè mi ha chiamato, Comandante? Abbiamo già perso abbastanza tempo in questo villaggio.
Ho bisogno di lei e della sua squadra di supporto: diffido che questi barbari depongano le armi senza combattere.
Drake scuote il capo, storcendo la bocca raggrinzita dal freddo.
Non credo proprio, Comandante.
Sa cosa significa questo, Tenente? - Xavier Hudson picchietta sui propri gradi - Che sono il suo superiore e perciò lei ed i suoi uomini farete quello che io vi dirò.
Sa cosa significa questo, Comandante? - Drake Russell in pronta risposta batte il pugno sul proprio caschetto, grigio e non blu. - Che sono direttamente subordinato al Capitano Richard ed i miei ordini sono di recuperare Johnson e trarlo in salvo prima che i saint gli taglino la testa. E vuole sapere com'è che recupererò Johnson? Prenderò venti dei suoi uomini e li porterò con me; poi una volta recuperato il soggetto di massima priorità lo scorterò con una delle sue navi fino al punto che mi è stato indicato per l'estrazione. 
Solleva la mano destra fino al viso di Xavier e con il palmo gli rifila due buffetti bonari sulla guancia.
Sono certo che ve la caverete anche senza di noi.
Hudson borbotta qualcosa di poco comprensibile, una qualche imprecazione stretta nell'accento di Corona dal quale proviene. Poi si sposta al centro della piazza e sollevando le braccia per attirare l'attenzione su di sè.
Uomini e donne, vecchi e bambini: la civiltà è giunta a voi per salvarvi da voi stessi. Consegnate le armi, questa città ed il pianeta ed in meno di ventiquattr'ore lasceremo le vostre strade.
Per molti secondi cala in silenzio nel centro di Flame, i saint si guardano tra loro perplessi e costernati; un silenzio che viene spezzato dal sibilo di un'ascia che vola fino a conficcarsi in mezzo agli occhi di uno dei Marines. 
A morte gli Invasori! A morte gli Invasori!
Il roboante eco di voci dure e taglienti riempie le strade. E' il caos: Hudson da l'ordine e le bluejacks aprono il fuoco sulla folla, avanzando rabbiosi per diversi metri finchè la folla non viene dispersa. Drake ha impedito ai propri uomini di aprire il fuoco sulla folla, tenendosi in disparte; no, lui ed i suoi uomini non la fanno così la guerra. Ma quando la folla si disperde tra il mucchio di cadaveri autoctoni a terra ci sono anche dei bambini.
Sei un pezzente, Xavier!
Ti sbagli, Drake: sono un vincente.
Si avvicina ad uno dei corpicini riversi a terra, nella neve calda e rossa: un proiettile l'ha preso di striscio tranciandogli la gola, il sangue in parte zampilla per aria ed in parte gli riempie i polmoni; ci metterà un'eternità a morire. Lo ruota sulla schiena, cerca di fargli pressione sul collo per cercare di tamponare come può; gli libera la bocca dalla stoffa calda. Ha i capelli castani, gli occhi marroni: piange e boccheggia in modo convulso. Ha il suo stesso viso.
Daniel, avanti, non mollare.
lentamente l'aria diventa più calda, la neve sparisce così come i soldati in mimetica. Intorno ritorna il sole, la pavimentazione cittadina di Capital City e le colonne dei portici. Il bambino di undici anni ai propri piedi è completamente nero, livido. Muove le labbra, parla.
Hai visto, Drake? Non hai corso abbastanza velocemente. Ed ora sono morto.
Il suono stridente dei pneumatici sull'asfalto seguito da un forte dolore alla testa.


~


Capital City, Luglio 2516

Si sveglia di soprassalto, sudato fradicio e pallido in viso. Il cuore gli batte nel petto a gran velocità. Si guarda intorno: la stanza asettica dell'ospedale il sole delle quattordici entra dalla finestra e gli sbatte sul viso. I palloncini di Elian fluttuano attorno al letto, il mazzo di fiori di fianco al letto è stato sostituito da uno nuovo. Anche i due piccoli origami a forma di cigno e di orso lasciati da Vanilla sono al loro posto, sul mobiletto, di fianco alle caramelle di Virginie ed al cibo nel sacchetto portato da Sebastian. Eppure sul viso del neolondinese c'è un'aria spaesata.
Parlavi nel sonno, ragazzo.
Il vecchio Gerry è a fianco alla finestra, abbassando le tapparelle per eliminare i raggi fastidiosi del sole.
Conoscevi il Comandante Hudson eh?
Purtroppo.
Per certi versi, dovremmo essere grati alla Guerra per aver dato una sgrossata alla feccia del 'Verse.
Drake continua a guardare Gerry con insolita insistenza. Ma quest'ultimo dopo aver abbassato le tapparelle torna sul proprio letto di fronte a quello di Drake.




Gerry Knox, 2516

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