domenica 31 maggio 2015

time to revenge

Polaris System, Luglio 2517

Sono quasi passati quasi tre mesi da quando ha lasciato Horyzon, un mese dallo scontro con i Marauders ed ormai tre settimane che è prigioniero all'interno dell'Olandese. Volkov passa in infermeria ogni giorno, sempre per una manciata di minuti; in quegli occhi neri come la pece sembra impossibile leggere qualcosa. 

Ha sentito, di sfuggita, da alcuni membri dell'equipaggio che mancano ormai solo un paio di giorni alla nebulosa di Safeport; un'idea che ha sollevato l'umore di tutto l'equipaggio eppure quella notte i propulsori della nave si sono fermati. Fuori dal piccolo oblò dell'infermeria si può scorgere la poppa di una heavy cruiser da trasporto, un Orient probabilmente, affiancata alla nave da guerra.
E' tempo di lasciare la nave, Ammiraglio.
La dottoressa Frey è arrivata rapidamente, con le chiavi delle manette, un paio di pantaloni ed una camicia.
A chi appartiene la nave lì fuori?
E' un mercantile: Volkov sostiene che dentro quella nave ci sia la donna che sta cercando.
Who she're?
Chernenko, la giornalista.
L'espressione stanca del volto, diviene più cupa a quella risposta. Resta in silenzio per quella manciata di minuti nei quali viene liberato e può rivestirsi. Abiti rimmer, circa della sua misura.
Quanto tempo abbiamo?
Le perquisizioni dureranno ancora per un pò. I pistoleri migliori sono fuori ed il pilota è stato anestetizzato.
Qual'è il piano?
Prendere il ricognitore Raptor e lasciare la nave. Non sono un pilota ma un raptor è alla mia portata.
Dimmi dov'è l'armeria, dottoressa: vado a riprendermi quello che mi appartiene.
Non hai capito: non abbiamo tempo. Volkov tornerà da un momento all'altro.
Infatti: tu pensa al raptor, io ho un conto in sospeso con Volkov. Se non ti raggiungo entro un tempo ragionevole, queste sono le coordinate di un posto sicuro.
Le prende il braccio, sollevandolo ed avvicinandosi il suo cortex, sul quale scrive una manciata di lettere e numeri. 
Non mi hai ancora detto perchè stai facendo questo per me, Frey.
Ogni cosa a suo tempo, Ammiraglio.

lunedì 25 maggio 2015

fortune

Polaris System, Luglio 2517

E' ancora vivo, Capitano.
Non sente il battito del proprio cuore, il respiro è lento.
Stato di salute e livello di radiazioni.
Il suono delle voci è lontano ed ovattato, le sagome solo ombre che si smuovono oltre le palpebre.
Debole, molto debole, Capitano: è rimasto senza ossigeno a lungo e potrebbe aver perso alcune delle facoltà cognitive e motorie. Il livello di radiazioni è invece basso e se sottoposto ad cura antirad si riprenderà.
Le palpebre vengono sollevate con sforzo, ma la luce è eccessiva: solo sagome. E quella più vicina gli appare enorme e nera. Non ne riconosce i lineamenti, nonostante la vicinanza.
Prastìtie, tovarish Russell, ma è troppo presto per lasciarci la pelle. Non abbiamo ancora cominciato con te.
Sentire il proprio nome in quella lingua così familiare eppure così ostile, gli fa storcere il naso, digrignare i denti; ma ciò che lo desta maggiormente è sentire con le proprie orecchie il proprio nome.
Occupatevi di lui: lo voglio cosciente entro due giorni e guarito per quando sbarcheremo a Safeport.

Nelle ore precedenti, le voci e le figure gli apparivano come sogni: sfocate e confuse; accenti sconosciuti, altri familiari. Quella imponente sagoma scura era comunque la più ricorrente nelle sue visioni semi-coscienti. Quando riacquista il senno, riesce lentamente a riconoscere una donna bionda e dalla carnagione estremamente chiara, sulla trentina.
Come si sente, Ammiraglio?
Ed un accento rimmer del quale non saprebbe definire la provenienza.
Le mie..medicine..
Boccheggia con difficoltà, sentendo la gola arida come avesse ingerito una uno stufato di braci e cenerei.
Integratori alimentari per il sostentamento degli individui con incroci genetici. 
Sgrana gli occhi a quella rivelazione, indirizzando le sfere azzurre contro quella donna; la guarda sistemargli la flebo con incredula diffidenza.
Non si preoccupi, Russell, quando finiremo la cura anti-rad sarà di nuovo in grado di fare le diavolerie che faceva prima. Ho fatto in modo che continuasse ad assumere le sue medicine.
Why?
Perchè deve essere in forma quando lascerà questa nave.
Why?
Domanda di nuovo, ma questa volta la risposta viene troncata da una voce alta e profonda, che si espande nell'eco dell'infermeria. Si accorge solamente adesso che ci sono letti, ci sono altri feriti, ma che l'unico ad essere ammanettato alla branda è lui.
Drake Russell, bentornato nel mondo dei vivi. Spero che la mia umile astronave sia di suo gradimento: mi scuserà se non avevo previsto che un Ammiraglio sarebbe stato mio ospite.
Ospite..gradito, spero.
Dottoressa Frey, ci lasci da soli.
E la donna che fino a poco prima era la sua unica compagnia, si allontana senza battere ciglio. Finalmente riesce a vederlo quell'uomo, a riconoscerlo e metterlo a fuoco: due spalle larghe che si sollevano da terra per quasi due metri, braccia possenti e forti, la pelle nera come l'ebano e capelli ancora più scuri; sul viso - perfettamente sbarbato - spiccano solo i baffi che incorniciano le rughe di quel volto. E' un uomo sui quarantacinque, ed uno sguardo affilato che in ogni istante penetra nella carne senza arrecare dolore. Un accento di Koroleva che non basta a nascondere il browncoat nero, sul quale spicca la X all'altezza del cuore; non aveva mai visto nessun blackcoat dopo la grande guerra.
Tutte le bluejacks sono ospiti graditi a bordo dell'Olandese; soprattutto perchè i browncoat pagano di più per un Ammiraglio vivo ed in salute.
Tu devi essere Volkov.
Good, possiamo saltare i convenevoli, a questo punto.
Come avete fatto a trovarmi?
Nella ricerca di una vecchia, sgradita, amica, ci siamo imbattuti nel tuo guscio di salvataggio. You are a lucky man, Admiral.
And you're a fuckin' shark.
A very lucky man: perchè se non avessi degli ordini, non saresti così sfacciato nei miei riguardi. Ma non temere, perchè quando i Dust Devils finiranno con te, avrai anche tu un posto sulla cima della torre di Sunset Tower.
Sono le ultime parole del nero, che neanche in quell'ultima affermazione dimostra empatia, rimorso o pietà. Egli invece deglutisce, sentendo che del sudore freddo si è accumulato sulla fronte. Non ha idea di cosa abbia in mente l'infermiera, se realmente esiste un modo di lasciare quella nave piena di indipendentisti e pirati. 

giovedì 14 maggio 2015

determinism

Capital City, Maggio 2517

Sta finendo di riempire il borsone, all'interno del quale è stato inserito solo il minimo indispensabile: a tutto il resto provvederà la Marina e l'Ottava Flotta. Quando il Comando Centrale gli ho proposto di capitanare l'Overlord a capo di uno degli stormi da guerra impiegati a respingere i Marauders lungo il confine, non ha esitato ad accettare.
Mi prometti che tornerai, dad?
Helena ha cercato invano di farlo desistere, di fargli cambiare idea prima di partire. Con Susan ha avuto una conversazione furibonda e pesante tramite cortex, ancora in viaggio di rientro da Roanoke ad Horyzon. Il dovere ancora una volta gli ha impedito di tirarsi indietro, nonostante avesse più di un motivo per farlo. Gli occhi lucidi di sua figlia hanno l'effetto di stringergli lo stomaco in una morsa, quando nella stanza si estende solo il rumore della zip del borsone che si chiude.
Ti prometto che farò di tutto per tornare, honey.
La bacia sulla fronte, la stringe a sè come se volesse memorizzarne il calore. Poi le da le spalle per abbandonare la stanza e subito dopo l'appartamento. Detesta i saluti, soprattutto quelli che portano con loro lacrime amare ed aride.

~

Polaris System, Giugno 2517

Definizione di "propulsori in avaria".
La voce è carica di ansia e tensione, tuonando tramite l'interfono dell'Overlord alla ricerca di una risposta dalla sala macchine.
L'ultima salva laser li ha compromessi irrimediabilmente. Tempo stimato per la completa perdita di potenza: dieci minuti.
L'ultima salva laser, quella esplosa dalla corazzata Marauders e che Lyn West non è riuscita ad eludere: troppo precisa. Una Corazzata di supporto al resto dello sciame nemico che sta mettendo in ginocchio le navi della Marina in quel particolare quadrante.
Prepararsi allo sgancio della testata nucleare. 
Negativo, Ammiraglio: i tubi lanciasiluri sono compromessi.
Ed è la stessa Lyn che annuncia la pessima notizia, dopo aver ricontrollato i danni causati da quell'ultima, bastarda, salva laser. L'analista in plancia di comando sta completando un quadro tattico sfavorevole senza quella testata, contando un numero di perdite alleate quasi dell'ottanta per cento.
Rischiamo di perdere questo quadrante, Ammiraglio.
E se l'espressione sul volto del neolondinese non stesse promettendo nulla di buono, quella eventualità lo costringe a concludere con un respiro profondo e lungo.
A tutto l'equipaggio: ordine di lasciare la nave a bordo degli shuttle e dei gusci entro cinque minuti.
Ammiraglio, la nave non è ancora persa.
Comandante West, ha ordine di impostare una rotta di collisione con la corazzata Marauders.
In Plancia di comando scenda il silenzio, mentre occhi vagamente increduli dei soldati che fino a poche ore prima e per lungi mesi avevano preso ordini da lui, gli si rivoltano contro con disorientamento.
Sala macchine, impostare il collasso del reattore principale in dieci minuti.
Nella sala macchine scende il silenzio, ma il "roger" atono che risale dall'interfono precede le manovre appena ordinate. Risposte affermative arrivano anche dalla plancia stessa e dai corridoi degli shuttle e dei pod. Tutte le navi della flotta con manovre evasive lasciano spazio a quell'ultima azione offensiva della shangdi; un'azione suicida che porterebbe al successo dell'operazione. Lyn è l'ultima a lasciare la postazione, solo dopo aver impostato e la rotta di collisione in una manciata di secondi; ed in una manciata di secondi è addosso al capitano di quel vascello stringendolo in un abbraccio duro e forte, fraterno.
Drake, cosa ne pensi della Marina?
Belle uniformi, belle astronavi ed un palo duro su per il culo.
La risata amara della donna è strozzato dalle lacrime salate che le scivolano sul viso. Allenta la presa e solleva il capo a guardarlo negli occhi.
Dai un bacio ad Helena per me. Ma ora và.
E dopo che Lyn lascia la plancia di comando, resta da solo. Solo in quella scatola di latta che va via via svuotandosi con tutto l'equipaggio. "Collasso del reattore tra 4 minuti", recita intanto la voce metallica del computer di bordo. I Marauders, come avvoltoi attirai da una carcassa invitante, hanno cessato l'attacco ed hanno iniziato manovre di accerchiamento e di abbordaggio.

Quando il conto alla rovescia cessa, un punto nello spazio si illumina di una colossale esplosione, del vascello che fu l'ammiraglia dell'Ottava Flotta, della corazzata Marauders e delle navi accerchiatesi intorno alla prima. Le navi nemiche scampate all'esplosione ripiegano velocemente, disperdendosi.

~

New London, Luglio 2517

Stanno rientrando proprio in queste ore al Porto Federale di Capital City le ultime navi impiegate dall'Ottava Flotta per il recupero dei feriti e dei dispersi dello scontro avvenuto poche settimane fa nel quadrante Polaris. Il portavoce della Flotta ha tristemente annunciato che tra i soldati recuperati non figura Drake Russell; egli ha inoltre annunciato con rammarico la cessazione delle ricerche, poichè "se anche l'Ammiraglio fosse sopravvissuto all'esplosione all'interno di un pod di salvataggio, sarebbe ormai morto per soffocamento". I Funerali di Stato si terranno al cimitero monumentale di Port Virginia, su New London. 

Ai funerali di stato l'aria pesante che si respira è piena di una tristezza solenne, di uomini e donne che piangono nuovamente la perdita di figli, mariti e mogli, fratelli e sorelle, oppure anche solamente amici. Susan nonostante le lacrime versate nelle settimane precedenti, riesce ancora ad averne altre da spendere quel giorno. Helena invece non si stupisce di ritrovarsi gli occhi aridi e di averle finite quelle lacrime; dopo aver compreso che spenderne altre non avrebbero riportato indietro suo padre nè aiutato sua madre a sopportare la perdita. A poche settimane dalla consegna del diploma è li ad ascoltare gli elogi agli uomini morti in quella guerra spietata, con un braccio sulle spalle di sua madre.

Suo padre aveva comprato un appartamento ad Atlantis, con l'augurio di ritirarsi lì dopo il pensionamento; un attico che adesso ospita la piccola cerchia di parenti ed amici del defunto ammiraglio. Si cerca di stemperare quella perdita con racconti ironici e con qualche bicchiere di alcol, ed anche quando qualcuno sorride non è mai gioia. Helena li ha lasciati in salotto, ritirandosi in stanza ad osservare le medaglie al valore del padre e le piastrine militari che le aveva lasciate tempo prima insieme ad una sciarpa di Greenfield; a fianco un borsone pronto ma che deve solamente essere chiuso. I biglietti per Xinhion sono stati acquistati. Le medaglie le mette in borsa, le piastrine le appende al collo e le nasconde sotto il maglioncino. Lascia l'appartamento e New London solo con un bigliettino di saluti. Anche lei come suo padre, detesta i saluti, soprattutto quelli che portano con loro lacrime amare ed aride.

domenica 3 maggio 2015

death silence

Port Madison, Maggio 2517

Il cimitero buddista sorge ad ovest della metropoli, eretto su un altopiano collinare e dentro un grattacielo alto cinquanta piani dalle forme sottili e lineari, che riproducono quelle di una quercia. Scale mobili ruotano a spirale intorno alla struttura mentre dieci ascensori sono disposti nel cuore della struttura; le ampie vetrate rendono l'ambiente estremamente luminoso. Non si sono cadaveri dentro quella struttura, ma solamente ceneri chiuse all'interno di piccoli loculi sparsi ordinatamente tra alberi e giardini artificiali. E come per gli appartamenti di un palazzo in centro, anche qui è il conto in banca a permettere l'accesso ai piani via via sempre più alti.

Ed egli si trova al quindicesimo, nel mezzo, tra epitaffi e hololapidi di persone comuni ed anonime; solo un nome ha un significato per lui. James Russell.

Mio caro Fratello,
speravo che le precedenti lettere, nelle quali ti informavo delle precarie condizioni di salute di nostro padre, sarebbero servite a qualcosa: conosco voi due da molti anni, avete la stessa testardaggine e lo stesso orgoglio e speravo che con quelle lettere almeno tu avresti messo da parte un pò del tuo orgoglio. In questi ultimi mesi in cui gli sono stato accanto, e sono stato accanto a nostra madre, mentre il cancro ai polmoni lo consumava, ho letto nei suoi occhi il desiderio di stringerti tra le braccia e di chiederti perdono, così come ho letto il conflitto tra questo desiderio e la sua idiozia. Lui era un vecchio, con un vecchio modo di ragionare, ma tu no. Ho pianto quando nostro padre è morto: non per il ciclo purificatore di morte e rinascita, ma perchè ho capito di aver perso anche un fratello. Ti sei perso, Drake Russell, dietro il dovere e dietro la divisa: vuoi difendere il 'Verse intero, ma per prenderti cura di persone lontane stai perdendo di vista quelle che ti sono vicine. 
Michael Russell 
p.s.
Speravo almeno di vederti al funerale, con tua moglie e tua figlia. 
Ha riletto quella lettera per l'ennesima volta, soffermandosi soprattutto sulle ultime parole del fratello. E' sempre stato un buon oratore, suo fratello: non si stupisce che sia diventato un accompagnatore affermato nella Shouye. Eppure non può dire che quelle parole cariche di amarezza non siano profondamente vere. Sapeva della malattia del padre e sapeva che sarebbe dovuto partire per una lunga missione nello spazio; avrebbe dovuto trovare il tempo per saldare quel debito. Aiutare suo padre a saldarlo verso di lui. Tira sù col naso e si stropiccia gli occhi, ma trovandoli stranamente aridi; se ne rattrista.
Finalmente hai trovato pace.
E' una conclusione, un sipario. La consapevolezza che non ritornerà più davanti a quella lapide. Perdonare è qualcosa che ha sempre trovato difficile da fare.